“Non solo luogo di conservazione e cultura”: il museo della ceramica di Deruta, attivo fin dal 1898, vuole anche essere “modello di ispirazione per gli artigiani”, e tramandare attivamente quella tradizione che ha reso celebre il borgo in Umbria e nel mondo.
Sono oltre seimila le opere che celebrano la minuziosa bravura dei mastri ceramisti, dal medioevo fino ai giorni nostri passando per il XV e il XVI secolo, quando a Deruta si contribuì a scrivere un pezzo di storia del Rinascimento italiano.
Per concludere la visita lasciatevi guidare nel percorso sotterraneo fino alle fornaci di San Salvatore, dove per secoli l’argilla è stata lavorata, plasmata e cotta per creare le ceramiche che ancora oggi tutti conoscono.
Al museo della pesca di San Feliciano potrete dimenticare di essere “terrestri” e immergervi completamente nel mondo acquatico.
Attraverso quattro sale espositive che scandiscono i momenti di una giornata di pesca – alba, mezzogiorno, pomeriggio, sera – andrete alla scoperta del Trasimeno e della sua storia, delle specie che lo popolano, delle tecniche usate dai pescatori nel corso dei secoli.
Fermatevi ad osservare i pesci del lago negli acquari presenti lungo il percorso e divertitevi a imparare come si chiamano in dialetto gli uccelli acquatici; e se viaggiate con i bambini, guardateli diventare pescatori per un giorno a bordo delle grandi barche tipiche della zona!
Un viaggio nella storia del costume, tra tessuti preziosi, abiti e accessori, arazzi, bandiere e manufatti in stoffa di ogni genere.
Il museo del tessuto di Spoleto vi accompagnerà in questo percorso, che si snoda dal XIV secolo fino ai tempi moderni: dai paramenti sacri indossati dagli ecclesiastici ai sontuosi abiti appartenuti alle nobildonne di tutta Europa, fino alle preziose tovaglie decorate riprodotte nei dipinti dei più grandi maestri dell’epoca.
Nelle cinque sale potrete ammirare oltre 1500 pezzi diversi: è presente anche uno spazio dedicato ai costumi e ai tessuti locali, per ripercorrere la storia di Spoleto attraverso i vestiti appartenuti ai suoi abitanti.
Nel 1871, per ordine di un editto che vietava le sepolture all’interno delle mura cittadine, gli abitanti di Ferentillo furono costretti a riesumare i centinaia di corpi sepolti per decenni nella cripta della chiesa di Santo Stefano. Certo non si aspettavano che alcuni di essi, a causa del terreno e della sua particolare umidità, si fossero trasformati in mummie!
Oggi, al museo delle mummie di Ferentillo, ne sono esposte ben 24; ad esse si aggiungono decine di teschi e resti ossei di ogni tipo.
Di alcuni, attraverso documenti storici e testimonianze dirette, è stato addirittura possibile scoprire chi fossero in vita: fatevi raccontare la leggenda degli “sposi cinesi”, o la misteriosa storia del soldato giustiziato ai tempi di Napoleone.
Dipingere le uova è una tradizione antica: risale a migliaia di anni fa e si è evoluta nel corso dei secoli dall’Età del Ferro all’impero persiano, fino ai primi cristiani che si dice abbiano ereditato dalla tradizione pagana l’usanza di decorare le uova per festeggiare l’arrivo della primavera.
Se volete scoprire tutti i segreti di questa affascinante e insolita forma d’arte, Civitella del Lago è il posto che fa per voi: qui l’associazione culturale Ovo Pinto ha creato nel 2005 un museo che raccoglie migliaia di uova dipinte, incise o scolpite, appartenenti a diverse specie animali.
Fateci un salto nel periodo di Pasqua, quando gli artisti si cimentano nell’annuale mostra-concorso, per scoprire tanti nuovi piccoli capolavori.
